Vaticano
Allettamento ed intonaco

Prodotti che hanno fatto la storia

Materiali Minerali

Pittura minerale è eterna

Le indagini condotte dalla Fabbrica di San Pietro e da centri di ricerca europei sulla conservazione dei beni culturali evidenziano che l’uso della calce nelle murature e negli intonaci del Vaticano rientra nella continuità costruttiva romana, basata sulla miscela di calce aerea, pozzolana e inerti naturali.
Questo sistema, oltre a garantire stabilità strutturale, permette la reversibilità e compatibilità degli interventi di restauro, valori oggi riconosciuti anche dalle Linee guida ICCROM e ICR-Roma.

📚 Fonti

ICR-Roma – Linee guida per l’uso della calce nei materiali storici https://www.iccrom.org/sites/default/files/2018-02/1999_mora_pitture_murali_ita_71682_light-.pdf

Fabbrica di San Pietro – Ufficio Tecnico e Restaurohttps://www.basilicasanpietro.va/it/san-pietro/la-fabbrica-di-san-pietro

Gli affreschi della Cappella Sistina costituiscono una sintesi perfetta tra arte e scienza dei materiali.
L’uso della calce spenta come legante ha garantito, grazie alla sua reazione naturale di carbonatazione, una struttura compatta e duratura che resiste da oltre cinque secoli.
Questo straordinario esempio di durabilità minerale e coesione pittorica continua a rappresentare un modello per i materiali e le metodologie impiegate nella conservazione contemporanea.

📚 Fonti

Musei Vaticani – Cappella Sistina, Tecnica del Buon Fresco
https://m.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/musei/cappella-sistina.html

Istituto Centrale per il Restauro (ICR) – Metodologia di restauro e diagnostica per affreschi
https://icr.beniculturali.it

Il Grand Chalet de Rossinière fu edificato tra il 1752 e il 1756 per il commerciante Jean-David Henchoz, come residenza e centro di commercio del formaggio della Gruyère.
Si tratta di una delle più grandi costruzioni in legno della Svizzera, con una base in muratura in pietra che funge da sostegno e isolamento rispetto al suolo umido, e una sovrastruttura in legno finemente intagliata.

Durante la costruzione, Henchoz e i suoi operai realizzarono una fornace a cielo aperto (lime kiln) per la produzione di calce e gesso destinati alle murature e agli intonaci del piano inferiore.
Questa pratica — documentata nella fonte — è indicativa di una tradizione costruttiva locale autosufficiente, basata su materiali estratti e trasformati in situ.

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